Per quanto possa sembrare incredibile, nonostante la relativa notorietà di fatti d´arme e il grande interesse suscitato dai mezzi corazzati, non esiste alcun libro che tracci nei dettagli la storia di divisioni famose come l´Ariete, la Centauro o la Littorio, e nonostante la messe di libri sui paracadutisti solamente lo sforzo professionale e appassionato di uno di loro, Renato Migliavacca, ha fatto sì che esista una trilogia che narra nel dettaglio la storia della divisione Folgore. Venendo alla campagna di Russia, le migliaia di pagine scritte sugli alpini non hanno comunque spinto nessuno a scrivere una storia organica delle tre divisioni basata anche sulle fonti più recenti (le ultime pubblicazioni al riguardo datano ormai di oltre vent'anni fa), così come non esiste una storia che tracci le vicende delle altre divisioni impegnate in Russia.
Per tutti i fronti di guerra abbondano le storie reggimentali, le testimonianze personali, oppure storie di ampio respiro a livello di teatro operativo, per non parlare poi di lavori generali su carri armati e carristi, o sulla storia di alpini e bersaglieri, ecc.
Molto diverso quanto avviene all´estero: le storie divisionali abbondano, anzi, sembra quasi che non si possa prescindere dalla ricostruzione della storia delle singole divisioni come base di partenza, verso l´alto, per le storie di più ampia portata, di battaglie, offensive o teatri operativi, verso il basso per le storie reggimentali o di unità ancora più piccole, e ovviamente per i resoconti personali.
A nostro avviso una tale mancanza di approccio razionale, organico alla storia di una nazione in guerra si fa molto sentire per i ricercatori e gli appassionati, oltre ad avere ripercussioni negative anche sotto altri aspetti. Conservare e perpetuare le tradizioni di un´unità militare è più facile se vi sono delle solide basi storiche, e niente è più importante di una bibliografia solida e veritiera, dove la retorica sia ridotta al minimo e l´obiettività prevalga.